La Municipàl, un viaggio nuovo

Scritto da il 16/04/2020

Pubblicato il secondo doppio singolo del progetto “Per resistere alle mode”

 

La Municipàl_©Stefania Brovetto

È stato avviato dalla band pugliese La Municipàl, di cui fanno parte i fratelli Carmine e Isabella Tundo. Si tratta di un viaggio a tappe caratterizzato dalla progressiva pubblicazione di 5 doppi singoli in vinile 45 giri, a tiratura limitata e con un forte dualismo tra lato A e lato B di ogni uscita.

Il tutto verrà poi raccolto e diffuso in una pubblicazione speciale che racconterà le tante diverse sfaccettature di questo percorso interiore e vedrà la luce nell’autunno 2020. L’intero progetto non verrà mai stampato su CD, ma si incarnerà in forme e formati di diffusione non convenzionali.

Clicca qui per ascoltare i brani su Spotify

La Muncipàl è nata nel 2013 e, con soli due album e un Ep, si è imposta come una delle migliori realtà musicali della propria generazione, ricevendo un forte apprezzamento da parte della critica che ha recensito e accolto con entusiasmo “Bellissimi difetti”, l’ultimo album rilasciato nel marzo 2019.

Adesso è stato pubblicato “Canzone d’addio / Che cosa me ne faccio di noi”, il secondo doppio singolo del progetto “Per resistere alle mode”, in rotazione anche su Radio Magenta. Lasciarsi andare come atto d’amore, vomitarsi addosso tutte le cose non dette e la quiete dopo la tempesta è il senso di questi due brani che compongono una singola unità da ascoltare tutta d’un fiato, sempre sull’orlo del precipizio, in equilibrio tra passato e presente, tra odio e passione, tra silenzio e rumore.

Il progetto “Per resistere alle mode” è stato inaugurato lo scorso febbraio con l’uscita del primo doppio singolo “Quando crollerà il governo / Fuoriposto” e con l’annuncio di una prima serie di concerti, il “Fuorimoda Tour”, originariamente previsto in partenza a marzo, tuttavia sospeso in seguito alle ordinanze governative per l’emergenza coronavirus.
Solo lo scorso anno La Municipàl ha raggiunto una media di 160 mila ascoltatori mensili su Spotify, superando i 4 milioni di stream da 79 nazioni diverse, e oltrepassando i 10 milioni di visualizzazioni su YouTube.

Foto by Ufficio Stampa

Testi delle nuove canzoni

CANZONE D’ADDIO

Che cosa me ne faccio del segnale
Se non ci chiamiamo più
Che cosa me ne faccio della voce
Se tanto non parliamo più
Che cosa me ne faccio delle ferie
Se tanto non andiamo al mare
Che cosa me ne faccio delle serie
Se non guardiamo la TV

Ma lasciamoci andare
Prima che arrivino altri estranei a rovinarci la pace
Lasciamoci andare
Prima che arrivi un’altra guerra a rovinarci l’estate
Un’altra estate

Che cosa me ne faccio del cinese
Se non ci capiamo più
Che cosa me ne faccio del piumone
Se tanto non dormiamo più
Che cosa me ne faccio della neve
Se non andiamo mai a sciare
Che cosa me ne faccio delle seghe
Se non ci tocchiamo più

Ma lasciamoci andare
Prima che arrivino altri estranei a rovinarci la pace
Lasciamoci andare
Prima che arrivi un’altra guerra a rovinarci l’estate
Ancora un’altra estate

Perciò lasciamoci andare
Perché ho bisogno di sentimi triste come Robert Smith
Perciò lasciamoci andare
Perché ho bisogno di sentimi a pezzi come Robespierre
Perciò lasciamoci

Su quante spalle ti consolerai
Quali canzoni e quali dischi odierai
Cancellerai le notti insonni su Real Time
O lascerai la porta aperta e solo per noi
La porta aperta e solo per noi
Solo per noi

Ma lasciamoci andare
Lasciamoci andare

Perciò lasciamoci andare
Perché ho bisogno di sentimi triste come Robert Smith
Perciò lasciamoci andare
Perché ho bisogno di sentimi vivo quando ascolto i Cure
Perciò lasciamoci andare
Perché ho bisogno di sentimi un altro uomo senza te
Perciò lasciamoci andare
Perché ho bisogno di sentimi a pezzi come Robespierre
Perciò lasciamoci

 

CHE COSA ME NE FACCIO DI NOI

Che cosa me ne faccio
Se non ci parliamo più
Se tanto dentro al cuore ho una zattera

Che cosa me ne faccio
Se non ci capiamo più
E se in quello che ho da dire non c’è più gioia
Non c’è amore

Che cosa me ne faccio di noi
Ma che cosa me ne faccio di noi

Che cosa me ne faccio
Se non ci capiamo più
Se a volte dentro al cuore ho una svastica
Che punge dentro al petto e mi lacera i polmoni
E vorrei strapparla fuori
Lanciarla in faccia a quei signori

Ma che cosa me ne faccio di noi
Ma che cosa me ne faccio di noi
Se stiamo precipitando dentro a un pozzo di guai
Chissà se atterreremo mai

La notte mi ricorda di quando eravamo piccoli
E ci amavamo senza pietà
E quando avevi gli occhi che brillavano
Per la prima canzone che ti scrissi anni fa
La notte mi ricorda di quand’ero clandestino
E delle trappole dell’oscurità
Della siccità dei nostri corpi prosciugati
Dopo ore in assenza di gravità
Di quella volta che ci siamo fatti così male
Che volevamo tagliarci a metà
Di quella volta che ci siamo fatti così a pezzi
Che avevamo un puzzle dentro al DNA
Dell’ultimo vero bacio che ti ho dato
E dell’ultima vera volta che ci siamo dati il culo
E di quel giorno in cui hai sentito di non essere da sola
E che saresti diventata di qualcuno
Di nuovo


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