Il Consiglio regionale approva all’unanimità legge di riordino
Dal Consiglio regionale della Lombardia via libera alla nuova legge che disciplina l’attività delle GEV, le Guardie Ecologiche Volontarie.
La revisione è il risultato finale della sintesi di un progetto di legge d’iniziativa di Giacomo Basaglia Cosentino (Lombardia Ideale) e di un testo proposto dalla Giunta regionale. Si è resa necessaria per aggiornare una normativa risalente al 2005, raccogliendo così le esigenze manifestate dagli enti organizzatori del servizio volontario di vigilanza ecologica.
Le GEV, attualmente poco meno di 2 mila, sono cittadini che svolgono, senza compenso, un’attività volta alla tutela del territorio. La loro funzione, come ha spiegato la relatrice, Francesca Ceruti (Lega), è un ruolo non repressivo di vigilanza, prevenzione, segnalazione e informazione.
Ceruti spiega che “è stato introdotto innanzitutto il concetto di tutela della biodiversità, poiché questa consapevolezza è oggi ritenuta di primario interesse dalle normative europee, nazionali e regionali”. Nella legge si prevede esplicitamente la funzione di divulgazione di buone pratiche per il rispetto e la cura dell’ambiente e per la promozione della sostenibilità ambientale.
Fra le novità relative alla gestione, si introduce il requisito di età (massimo 70 anni) per l’accesso ai corsi di formazione. La tipologia dei corsi, articolati secondo le direttive regionali, riserva una specifica attenzione alle situazioni di potenziale rischio ambientale e alla “gestione di situazioni che comportano particolare tensione”. Si stabilisce che le guardie ecologiche onorarie (si può chiedere tale qualifica dopo 10 anni di servizio continuativo) possano continuare la loro funzione di collaborazione e supporto fino al compimento di 85 anni d’età.
I tesserini di riconoscimento saranno predisposti secondo le indicazioni regionali, ma distribuiti dagli Enti organizzatori. Si istituisce formalmente una giornata dedicata alle guardie ecologiche volontarie (all’organizzazione dell’evento si dedica uno stanziamento di 30 mila euro annui) e una Consulta di servizio (che comporta un impegno di spesa massimo di 5 mila euro all’anno) per il confronto tra Regione ed Enti organizzatori del servizio di GEV. I finanziamenti previsti, su base annuale, ammontano a 520 mila euro, cui si aggiungono gli impegni per le assicurazioni e la copertura antinfortunistica.