Arte e musica: ecco “I fiori del male” di Oana
Scritto da Danilo Lenzo il 05/03/2021
La cantautrice ha scelto di non rilevare le sue origini
Oana, atipica e misteriosa cantautrice classe 1992, senza origine né destinazione, anima di una discoteca oscura e abbandonata, ha pubblicato il disco di esordio dal titolo “I Fiori del Male”, che è stato anticipato dai singoli “Dentro e Fuori” e “Stai con me!”.
La cantautrice afferma che il suo unico desiderio è la catarsi. Crede nell’arte come strumento essenziale per la liberazione dalle forme ripetitive del quotidiano. Ha fatto il Classico e poi ha lavorato nei bar (anzi ci lavora ancora). A 25 anni ha mollato il conservatorio ed ha iniziato a scrivere la sua musica.
«I Fiori del Male, una breve raccolta di emozioni, di sensazioni che scuotono e muovono. Che m’incantano e mi spaventano. – ammette Oana – Si nutrono del dilemma esistenziale che, come in Baudelaire, si ripropone prepotente fra voluttà animalesca e disincarnazione, con la consapevolezza che nessuna delle due parti può essere abolita. Allora c’è “bisogno di uscire da se stessi, di dimenticare il proprio IO in un altro corpo”, nel mio caso, in musica.
Cerco di fissare tutto, quasi a volermene liberare, quasi a volerlo esorcizzare. A mia volta, vorrei che la mia musica svolgesse la stessa funzione, un contenitore di sensazioni, vorrei essere d’aiuto per qualcuno. Perché è vero, la musica (come tutta l’arte) può intrattenere, può far riflettere, e può aiutare le persone».